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Il treno storico in sosta nella stazione di Trento con il personale in divisa storica e moderna
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La serigrafia 50x70 cm realizzata da Ugo Nespolo in occasione del Centenario della Ferrovia Trento-Malé
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Le autorità in posa davanti al treno storico
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Antico e moderno affiancati, il treno storico e i nuovissimi Coradia
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In sosta a Cles il treno storico e, in secondo piano, un moderno Coradia
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Il treno storico in transito subito dopo Cles
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A Malè il passaggio di testimone tra i due treni
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Il treno storico in sosta accanto al Coradia in livrea 100 anni
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Lo strettissimo ponte di Podasio visto dalla cabina di guida
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Il volto nuovo della ferrovia, un Coradia in sosta a Mezzolombardo
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(IPM) - 13/10/2009 - Grande festa l’11 ottobre nella valli di Sole e di Non per un’arzilla centenaria che a dispetto dell’età svolge ancora incessantemente e con dedizione il suo compito di principale collegamento verso il capoluogo trentino.
Migliaia di persone si sono ritrovate nelle stazioni per festeggiare i 100 anni della loro Ferrovia Trento - Malè. Loro ferrovia perché per tanti abitanti di questa valle la “vaca nonesa”, simpatico soprannome risalente al periodo dell’ex-tram, è stata ed è ancor oggi parte della propria vita. Un legame talmente forte con il territorio che nonostante già da alcuni anni i treni proseguano verso il nuovo capolinea di Marilleva, in previsione del prolungamento verso Fucine, per i valligiani la ferrovia rimane ancora “la Trento-Malè”.
La storia della ferrovia tra il capoluogo trentino e Malè inizia nella primavera del 1907 con l’avvio dei lavori per la realizzazione, conclusi celermente nell’estate del 1909. A differenza della ferrovia attuale, la prima Trento-Malè era una vera e propria linea tranviaria interurbana a trazione elettrica, lunga quasi 60 km, di cui soli 17 km erano in sede propria. La linea venne ufficialmente inaugurata l’11 ottobre 1909 ed il giorno seguente iniziò il servizio regolare tra i due capolinea, con un tempo di percorrenza sull’intera tratta di circa quattro ore.
Per ricordare questo storico anniversario sono stati organizzati una serie di eventi fra Trento, Mezzolombardo, Cles e Malé. Una mostra itinerante, (link pdf scaricabile) che con l’ausilio di immagini, testi, documenti storici e reperti, ripercorre la storia, passato, presente e futuro della linea, e un convegno internazionale (link articolo) su ferrovie di montagna, mobilità sostenibile e il i prossimi progetti per la mobilità in Trentino.
Elemento caratterizzante delle manifestazioni un'opera di Ugo Nespolo, commissionata per i cento anni della ferrovia. Un disegno dal sapore futurista, che mescola i segni dal tratto tipicamente inizio secolo ai colori e alla dinamicità della contemporaneità. Due nuovi convogli Coradia vestiranno per tutto il 2009/10 l’opera di Ugo Nespolo.
Una serie di eventi e di realizzazioni quindi che, come sottolinea il presidente della Trentino Trasporti, Vanni Ceola, “intendono ricordare questo importante anniversario con proposte diversificate, adatte sia ad un pubblico di specialisti amanti della storia del treno delle Valli del Noce, sia per un pubblico più vasto di cittadini, studenti e turisti”.
Il momento saliente della celebrazione per il centenario è stato il treno storico restaurato per l’occasione, composto dalla locomotiva B51 della ex Ferrovia Elettrica Val di Fiemme (Ora-Predazzo, altra ferrovia storica del Trentino sacrificata in nome del progresso) trainante una carrozza e due carri merci originali della tramvia, che l’11 ottobre di cento anni dopo ha ripercorso il celebre viaggio inaugurale della Ferrovia Trento-Malè.
A bordo tutto come una volta, gli interni in legno, le tendine rosse, macchinisti e personale austriaci in divisa e berrettino blu d’epoca e infine dame e ufficiali asburgici. E come cento anni fa il lungo fischio ad annunciare l’arrivo del convoglio, il famoso “muggito”, gli scossoni durante il lento viaggio e il rumore assordante del trenino.
Il programma ha visto il trenino storico, imbandierato a festa per l’occasione, fermarsi a Mezzolombardo e Dermulo accolto da intermezzi musicali, dal saluto delle autorità, e da una folla di cittadini incuriositi, mentre a Cles la sosta si è prolungata per una breve cerimonia in ricordo a Paolo Oss Mazzurana, con concerto bandistico e corale. Atteso a Malè per le 12,30 in realtà il vecchio convoglio d’epoca si è fatto attendere, perché, anche un po’ provato dagli anni, ha arrancato come un secolo fa lungo le salite più ripide della linea.
“La Trento-Malé - ha commentato il sindaco di Malè, Pierantonio Cristoforetti, - ha significato per le valli di Non e Sole un avvicinamento al centro e un motore di sviluppo economico”, mentre per Alberto Pacher, vicepresidente della Provincia di Trento con delega ai lavori pubblici, ambiente e trasporti, “la sfida del futuro è la mobilità sostenibile, per realizzare un Trentino policentrico. L’obiettivo è anche quello di creare una nuova dorsale che copra la linea nord-est/sud-ovest, ossia le valli di Fiemme e Fassa e Riva”.
Un invito a continuare a lavorare accolto da parte del presidente di Trentino Trasporti, “Solo ispirandoci a grandi uomini come il podestà Paolo Oss Mazzurana e il senatore Enrico Conci che con la Trento-Malè hanno avuto un’intuizione eccezionale, e guardando a quanto realizzato in passato possiamo trovare spunti per andare avanti e migliorarci”.
La ferrovia di oggi, che quotidianamente vede oltre 7000 passeggeri utilizzarla per i propri spostamenti, in realtà è il risultato di un’importante trasformazione che tra il 1951 e il 1961 cambiò completamente aspetto alla ormai cinquantenaria tramvia.
Un lavoro di ricostruzione completato nel giugno del 1961 con la riapertura dell’intera linea fino a Malé, completamente rinnovata e con un percorso completamente diverso. Lunga 56 km, la nuova ferrovia presenta una pendenza massima del 50 ‰ ed un raggio minimo di curvatura di 80 m. I tempi di percorrenza, già sensibilmente ridotti con l’attivazione del tracciato ferroviario, furono ulteriormente ridotti con l’introduzione dei nuovi rotabili, in grado di raggiungere una velocità massima di 90 km/h, scendendo ad 80 minuti. Il successo della linea e l’incremento del traffico passeggeri non previsto all’origine, rese inderogabile l’acquisizione di nuovi rotabili, due elettrotreni provenienti dalla soppressa Ferrovia delle Dolomiti (Calalzo-Cortina-Dobbiaco).
Ancora nel 1994 e nel 1995 per potenziare un servizio in crescita e coadiuvare i mezzi più anziani sono entrate in funzione quattro nuove elettromotrici articolate a tre casse tipo E86 della Firema
Grande progetto, portato a termine con l’inaugurazione avvenuta il 4 maggio 2003, è stato quello del prolungamento oltre Malé fino a Marilleva 900 con la prospettiva di arrivare fino a Fucine. Nel 2008 inoltre è stato attivato anche il “particolare” nodo di scambio tra la ferrovia e gli impianti di risalita in località Daolasa, che ha consentito l’istituzione dei treni della neve “Dolomiti Express”
Oggi la linea ferroviaria Trento – Malé – Marilleva serve quotidianamente un bacino di utenza nelle valli di Sole e di Non di circa 65.000-70.000 abitanti, con un sistema integrato di trasporti che vede nel treno la dorsale principale per la mobilità e nel trasporto su gomma i servizi afferenti e di collegamento con i paesi.
Nel periodo scolastico il movimento viaggiatori arriva fino a 7000 persone al giorno garantito nei giorni feriali complessivamente da 64 treni e da 2 corse autobus sostitutive, 27 corse Trento-Marilleva o viceversa, 13 corse Trento-Malè o viceversa, 3 corsette Marilleva-Malè e 34 corse limitate tra Trento e Mezzolombardo.
A garantire il servizio, insieme ai 4 elettrotreni Firema, ci pensano i nuovi elettrotreni Alstom Coradia, una serie di 14 unità, interamente finanziata dalla Provincia Autonoma di Trento, la cui fornitura si è conclusa alla fine del 2005.
Questi nuovi convogli, classificati ETi 8/8 ed attrezzati con motori trifase, elevate prestazioni di accelerazione e decelerazione, pianale ribassato per un migliore incarrozzamento, climatizzazione e l’elevata insonorizzazione, rappresentano il futuro della linea ed entrano a pieno diritto come protagonisti nel nuovo secolo di vita della linea.
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