“La mancata erogazione da parte del Governo nazionale dei 5 miliardi dovuti alla Regione Lazio per il ripiano del debito sanitario, lasciatoci in eredità dalla Giunta precedente, sta portando ad una serie di gravi difficoltà, non solo al mondo della sanità, ma anche a tutte le altre grandi attività che la Regione svolge in altri settori operativi come il Trasporto Pubblico Locale, mettendo a rischio la serenità di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie”.
E’ il grido d’allarme lanciato dall’Assessore alla Mobilità della Regione Lazio, Franco Dalia, fortemente preoccupato per il destino delle 110 aziende che, in 180 comuni del Lazio, svolgono il servizio di Trasporto Pubblico Urbano su gomma.
“Il Governo sta trovando una serie di scuse per non erogare alla Regione Lazio i fondi dovuti per la gestione, ma soprattutto per il debito del settore sanitario. Un debito che ammonta a più di 7 miliardi di Euro e che, come noto a tutti, la Giunta ha ereditato dalla precedente gestione amministrativa. A fronte di queste difficoltà – spiega l’Assessore – la Regione non è più in grado di onorare i contratti di servizio e – aggiunge Dalia – da ben due anni, nell’ambito del Trasporto Pubblico, vengono ritardati i pagamenti per le piccole aziende del settore. Se per le grandi società del Comune di Roma e per la Cotral sono state trovate condizioni per il credito e per la prosecuzione del servizio, per le piccole imprese la situazione si sta facendo in queste ore sempre più critica. La drammaticità del momento ci è stata più volte rappresentata anche da ANAV e Confindustria Lazio, con cui recentemente la Regione ha stipulato accordi per l’adeguamento dei corrispettivi dovuti.
Le piccole aziende – prosegue Dalia – sono riuscite, fino ad oggi, a fronteggiare senza aiuti, le difficoltà. Se entro la fine del mese di ottobre non si arriverà, però, allo sblocco degli arretrati dovuti, queste difficoltà si rifletteranno direttamente sui lavoratori in termini di licenziamenti e mancati pagamenti degli stipendi. Ancora una volta – osserva l’Assessore – un cortocircuito si innesca tra imprese e famiglie, come già accaduto per Alitalia, mentre il Governo sembra non accorgersi dei rischi. Spero davvero che le questioni di appartenenza politica – conclude Dalia – non prevarranno anche in questa occasione, oppure a rimetterci saranno ancora una volta soltanto i cittadini-utenti, che meritano una mobilità efficiente, e le mille famiglie cui si va sottraendo un futuro dignitoso ”.
mim
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