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\\ Home Page > Magazine > Numero 25 | Ottobre 2009
Trasporti - Abruzzo
A Chieti nuovamente in esercizio dopo 17 anni la storica filovia
Un filobus percorre la linea appena inaugurata
Il filobus inaugurale della linea 1 di Chieti
Il filobus inaugurale della linea 1 di Chieti
Il sindaco di Chieti inaugura il filobus
Il sindaco di Chieti inaugura il filobus
Grande festa anche per i bambini, con le corse speciali riservate alle scuole
Grande festa anche per i bambini, con le corse speciali riservate alle scuole
Il filobus storico di Genova di proprietà del Museo Nazionale Trasporti, esposto a Chieti
Il filobus storico di Genova di proprietà del Museo Nazionale Trasporti, esposto a Chieti
(IPM) - 13/10/2009 - 

Il 26 settembre è una data “storica” per la città di Chieti e per la storia del suo trasporto pubblico: dopo 17 anni di lavori e problemi burocratici la lunga odissea che dal 1992 coinvolge la filovia della città teatina giunge finalmente al termine. Sotto un tiepido sole autunnale il filobus ha ripreso il suo viaggio laddove lo aveva iniziato nel 1950, ed alla stessa maniera. Oggi come ieri, nel piazzale antistante la stazione ferroviaria, una folla festante di cittadini ha atteso l’arrivo del primo filobus in P.za Marconi, da sempre capolinea della filovia. Stupore ed applausi quando,come una vera star,la vettura filoviaria 220, un Menarini F 220-LU, ha fatto la sua comparsa alla fine della discesa di Via Colonnetta, salutata dai clacson degli automobilisti di passaggio. Giunta in piazza la vettura è stata circondata oltre che dai cittadini anche dalle autorità civili e religiose di Chieti, da autisti e dirigenti de La Panoramica, società esercente del trasporto pubblico teatino,e da molti giornalisti e fotografi, venuti a testimoniare lo storico evento. Prima della rituale benedizione, il Vescovo di Chieti S.E. Rev.ma Mons.Bruno Forte ha avuto parole di augurio per il nuovo mezzo di trasporto, salutando la filovia che rappresenta “una rete di collegamento funzionale per una città policentrica che ha bisogno di essere interconnessa e solidale tra le varie parti che la compongono”. Soddisfazione nella parole del sindaco di Chieti Francesco Ricci, per il quale “questa è una giornata storica ed indimenticabile per la città che si riappropria del suo mezzo ecologico. Il filobus – prosegue Ricci – è nel Dna di ogni chetino, molti di noi sono cresciuti su questo mezzo che ora sarà condiviso anche dalle nuove generazioni”. Il taglio del nastro, sempre da parte del sindaco, ha sancito la ripresa ufficiale dell’esercizio filoviario e la vettura 220 con autorità ed invitati, si è messa in viaggio lungo lo storico percorso della linea 1 fino a Largo Cavallerizza, ricalcando il tragitto utilizzato dal 1950 al 1992. Compagna di viaggio dei teatini, la linea filoviaria nasce in sostituzione della pre-esistente ferrovia a scartamento ridotto, gestita dalla Società Anonima per le Ferrovie Adriatico Appennino, che collegava i nuovi quartieri sorti nei pressi stazione ferroviaria posta nel fondovalle al centro cittadino posto in collina, andata distrutta dagli eventi bellici. Nel dopoguerra, nonostante le pressioni di parte della comunità locale che voleva una rapida riattivazione della ferrovia ed il suo prolungamento fino a Guardiagrele al fine di realizzare il collegamento con Ortona, Lanciano e Castel di Sangro, si optò per la realizzazione di una linea filoviaria, ritenuta più economica ed efficiente della vecchia ferrovia.
Lunga 8,3 Km ed alimentata alla tensione di 600 V CC, la filovia riscosse ben presto il gradimento dell’utenza, tanto da raggiungere sin da subito brillanti risultati di esercizio, con una media di 2,5 milioni di passeggeri l’anno. Bifilare unico nei tratti terminali di Madonna della Piane e Sant’Anna, incrocio in piena linea sulla Via Flaminia, strade strette nel centro storico ed i piccoli filobus Fiat 668F biverdi erano caratteristiche singolari della linea. Negli anni ’60, per potenziare il servizio arrivano anche ulteriori 4 filobus Fiat 668F provenienti da Genova, mentre a seguito della pedonalizzazione di Corso Marrucino il filobus viene spostato nella vicine Via Asinio Herio e Via Arniense: sarà l’unica novità, oltre al passaggio di gestione, nel 1986, dalla FAA a La Panoramica, società esercente del trasporto urbano nel Comune di Chieti, in oltre 30 anni di servizio. Appare sempre più evidente che la filovia ,per sopravvivere, ha necessità di investimenti per l’acquisto di nuovi mezzi ed il rinnovamento degli impianti. I nuovi mezzi, arrivano, 10 moderni filobus Menarini F 201-LU con equipaggiamento elettrico TIBB che permettono il pensionamento dei vecchi Fiat 668, mentre non arrivano gli investimenti per il rinnovo degli impianti, di anno in anno sempre più obsoleti. Lo stato degli impianti raggiunge un livello di usura che, il 19/12/1992 il Ministero dei Trasporti revoca il nulla osta tecnico ai fini della sicurezza, obbligando il Comune di Chieti a sospendere l’esercizio filoviario fino a quando non verranno eseguiti i lavori di rinnovamento. È l’inizio di una lunga odissea: occorrono infatti circa 6 anni per il reperimento dei fondi necessari all’avvio dei lavori, che, finanziati nel 1999, partono finalmente nel 2001, con due lotti. Il primo, con finanziamento regionale, per un importo totale di circa 2.000.000 Euro; il secondo, con finanziamento ministeriale, per un importo totale di circa 4.500.000 Euro. Inoltre, per la ristrutturazione di 7 vetture,che devono essere adeguate ai nuovi standard tecnici moderni, primo fra tutti l’innalzamento della tensione di alimentazione a 750 Volt, viene prevista una spesa di circa 800.000 euro. A causa dell’inagibilità della rimessa di S. Anna viene anche realizzata una nuova rimessa, in località S. Filomena, a Chieti Scalo con relativo collegamento con l’esistente linea fino alla stazione e costruita una nuova Sotto Stazione Elettrica. Il nuovo tratto di linea dal deposito di Santa Filomena alla Stazione non passerà però il collaudo USTIF per via dei pali sottodimensionati e l’area viene ben presto abbandonata, optando per la risistemazione della rimessa S. Anna. Nel 2003 viene terminato e collaudato il primo lotto dei lavori, comprendente il tratto che va dalla rotatoria di Piazzale Marconi, nei pressi della stazione ferroviaria alla via Antinori mentre appare più complicata la situazione del secondo lotto comprendente le tratte Via Antinori – Piazzale S. Anna e Stazione – Ospedale / Strada San Martino, i cui lavori, iniziati sempre nel 2001, subiscono,a detta del Comune, ritardi legati agli interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza di un tratto di Via dei Vestini. Per la messa in servizio del lotto funzionale da Piazzale Marconi a piazzale S. Anna, sempre secondo quanto comunicato dal Comune, mancava però solo l’approvazione dell’ultima perizia dei lavori relativi all’utilizzazione dell’economia di appalto da parte del Ministero dei Trasporti. Subito dopo tale approvazione in circa 40 giorni sarebbe stato possibile completare le opere di tutto il secondo lotto e procedere successivamente al collaudo da parte dell’USTIF. Stando a quanto dichiarato alla stampa locale dal sindaco, Francesco Ricci, nel 2008 “il 30 aprile termineranno i lavori e a partire dai primi giorni di maggio inizieranno i collaudi dei mezzi”. Tutto pronto per l’apertura dell’esercizio? A parole sembrerebbe di si, sebbene manchino i mezzi necessari per svolgere regolarmente il servizio. Degli iniziali 10 filobus ne sono stati ristrutturati solamente sette, insufficienti per coprire in pieno l’esercizio filoviario, che, come dichiara sempre il Sindaco di Chieti ai giornali locali, “necessita di almeno undici o dodici mezzi, quindi, entro maggio, si procederà all’acquisto di altri cinque mezzi e, per questo, sono stati acquisiti dai fondi regionali due milioni e quattrocentomila euro e da quelli comunali ottocentomila”. Il tutto per riprendere l’esercizio sulla Linea 1 a partire dal 2009, con un esercizio misto nel corso del 2008. Peccato però che nel corso del 2008 non si veda circolare neanche l’ombra di un filobus a causa di impedimenti di natura burocratica che rallentano la ripresa del servizio.
Terminati nel 2009 tutti i collaudi e l’iter tecnico-amminsitrativo, il grande giorno per il ritorno del filobus è fissato per il 26 settembre. Per l’occasione l’amministrazione comunale prepara una serie di eventi, che hanno il loro prologo venerdì 25 con l’esposizione in Piazza Vico, di uno degli storici filobus che han fatto servizio a Chieti fino agli anni ’80, gentilmente prestato dal Museo Nazionale dei Trasporti di La Spezia. Il 26 settembre, la festa per il ritorno del filobus coinvolge tutta la città: oltre alla corsa inaugurale sul percorso Stazione – Largo Cavallerizza vengono effettuate delle corse riservate per le scolaresche cittadine,al fine di far conoscere alle nuove generazioni il filobus. Inoltre, nelle sale della Camera di Commercio viene allestita una mostra di foto e documenti d’epoca sulla filovia. La campagna informativa e di qualità, fatta di poster e manifesti lungo le vie cittadine ha avuto lo scopo di far conoscere alla cittadinanza questo mezzo di trasporto che manca dal lontano 1992. Il nuovo mezzo sembra aver riscontrato sin da subito il favore della popolazione, almeno a giudicare dalla folla festante che ha salutato ed affollato le vetture durante le sue corse inaugurali e nei primi giorni di esercizio
Chi si aspettava da subito un ritorno in grande stile, con il filobus di nuovo padrone delle ripide strade che collegano la stazione con il centro città, resterà deluso. Fino a quando non termineranno i lavori per il collegamento con l’ospedale, il filobus presterà servizio esclusivamente dal Lunedì al Sabato tra le 7 e le 14 come sussidio, con 3 vetture, sulle corse scolastiche della linea 1 sul percorso Piazza Martiri Pennesi – Piazzale Marconi – Piazzale Sant’Anna. Questo, come comunicato anche da La Panoramica, società esercente della filovia, per evitare ai numerosi utenti che si servono della linea 1 per raggiungere sia l’Università che l’Ospedale, uno scomodo trasbordo sugli autobus. La rinata linea filoviaria è stata interamente rinnovata ed ampliata da a un consorzio d’imprese con capofila la SEAP di Pretoro (Chieti), insieme alle imprese Colanzi e CIET. Gli oltre 850 pali sono stati forniti dalla società Dalmine che ha realizzato due diversi tipi di pali, rispettivamente di diametro esterno 323 e 419 millimetri, dimensioni fuori standard che si adattavano meglio alle esigenze di esercizio. Per ridurre al minimo le lavorazioni di preparazione in cantiere, i pali sono stati forniti con doppio fondello e completi di finestrature, mensole e attacchi di sostegno; la protezione superficiale è assicurata da un processo di zincatura a freddo che ne ha permesso la successiva verniciatura a smalto. La tesatura della linea aerea è mantenuta con un sistema di contrappesatura integrato nei pali, mentre nei tratti più difficili si è preferito posare fili pretesati, con traverse aeree: una soluzione che garantisce la massima elasticità del sistema e migliora il contatto elettrico con le vetture, permettendo velocità di percorrenza più elevate. I componenti per la linea di contatto, compresi i 9 scambi, sono stati realizzati dalla ditta Kiepe utilizzando componenti prodotti dalla società ceca Elektroline che è anche intervenuta direttamente con propri tecnici per affiancare il personale delle società incaricate dell’installazione.
Sul fronte delle vetture, entro il mese di Aprile 2010 arriveranno 5 nuovi filobus modello Van Hool A300t da 12 metri,accessibili anche ai disabili, che permetteranno di esercitare interamente la linea 1 con filobus. Restano aperte alcune questioni, come l’esercizio sulla diramazione per Strada San Martino, per gestire il quale servirebbero più vetture, e quale sarà il destino della tratta lungo Viale Abruzzo fino al mai utilizzato deposito di Santa Filomena,che andrebbe ricostruita ex novo. Appare al momento molto prematura l’idea di prolungare ulteriormente la filovia per congiungerla alla progettata linea Pescara – Montesilvano.
Malignamente si potrebbe affermare che la montagna ha partorito il topolino, che tutti questi anni di lavori sono serviti solamente a riavere solamente un servizio limitato, con tre vetture e che sia stata realizzata una rete al momento fin troppo sovradimensionata rispetto al reale parco mezzi. Ma è pur vero che la filovia teatina è stata vittima, come tante altre opere italiane, della burocrazia, della politica e di palesi errori di progettazione. Bisogna però riconoscere all’attuale amministrazione di aver compiuto sforzi concreti per riattivare il servizio e di aver creduto nel rilancio del filobus. Un primo piccolo passo è stato compiuto,l’inaugurazione è stata un grande successo, i cittadini sembrano aver accolto molto positivamente il ritorno del filobus ed anche la ripresa dell’esercizio regolare ha riscontrato il favore dell’utenza,sebbene siano da rivedere i tempi di percorrenza in quanto, al momento, il filobus impiega più tempo dell’autobus a compiere il percorso. Senza dimenticare che per il futuro occorrerà provvedere all’acquisto di nuove vetture per sostituire tutti i Menarini, che, sebbene ristrutturati, sono pur sempre vetture realizzate nel 1985, senza aria condizionata e pianale ribassato. Il filobus ora ha ripreso il suo viaggio, l’auspicio ore è che tutto ciò sia soltanto l’inizio di un lungo cammino, per far entrare nuovamente a pieno titolo Chieti nel ristretto club delle città ecologiche italiane.

 

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