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Turismo - Italia
Passeggiare nel cuore dell'Umbria lungo i resti della ferrovia Spoleto-Norcia
(IPM) - 04/06/2009 - 

La verde Umbria, il cuore geograficamente parlando della nostra Italia, è ormai orfana dal 31 luglio del 1968 di una delle più belle opere di ingegneria ferroviaria mai realizzate nel nostro paese: la linea ferroviaria Spoleto – Norcia.
Il “piccolo Gottardo umbro”, come venne chiamato dall’ illustre professor Giovanni Klaus Köenig, venne aperto all’esercizio nel 1926, dopo ben 13 anni di lavori, su progetto dell’ingegnere svizzero Erwin Thomann, già progettista della famosa linea svizzera del Lötschberg. La vita di questa secondaria fu sempre tranquilla fino al giorno di chiusura, quel triste 31 luglio 1968 quando venne messo in atto il decreto di chiusura firmato dall’allora ministro dei trasporti Oscar Luigi Scalfaro.
Da quel giorno tutto è andato in abbandono, negli anni successivi, le stesse elettromotrici che percorrevano i tornanti e le gallerie necessarie a valicare la Forca di Cerro per permettere il passaggio dalla Valle Umbra alla Valnerina, furono venduti alla Ferrovia Genova Casella, mentre gli altri mezzi vennero demoliti. Parte della sede ferroviaria venne presa dall’ANAS per realizzare varianti della tortuosa statale della Valnerina, altre zone vennero utilizzate per interrarci l’acquedotto dell’Argentina. I fabbricati, i caselli, i ponti, le gallerie, vennero lasciate al loro triste destino, fino a quando nel 2005 la SSIT ( Società Spoletina Imprese Trasporti ) ha ottenuto la concessione per 25 anni del tracciato per la sua messa in sicurezza e per un suo riuso a scopo di percorso pedonale – ciclabile.
Il progetto di è diviso in vari lotti e prevede i seguenti interventi: lavori inseriti all'interno del progetto PRUSST (circa 800 mila euro) che riguardano primi interventi di messa in sicurezza del tratto compreso tra Spoleto e Borgo Cerreto; progetto PIAT (con contributi regionali per € 3.350.000), ancora in fase di progettazione definitiva, che riguarda l'intero tracciato e si prefigge la messa in sicurezza complessiva, atta a consentire il transito pedonale, ciclabile e a cavallo; primo stralcio di lavori finalizzato al riuso sempre ai fini turistici dell'asse Spoleto Norcia. Date le caratteristiche il progetto suddivide in 4 tratti il tracciato: Spoleto - Santa Anatolia (circa 17 Km), Santa Anatolia - Borgo Cerreto (quasi 12 km) Borgo Cerreto - Serravalle (circa 7 km) e Serravalle - Norcia (circa 7 Km). Ciascun tratto può diventare una specifica escursione o può essere inserito in un più ampio percorso che interseca e si relaziona alle altre emergenze storico artistiche e valenze turistiche del territorio; Progetto denominato Piano Integrato Territoriale Valnerina C4 Turismo Ambiente Cultura, sempre con contributo regionale e cofinanziamento della SSIT. Quest'ultimo progetto giunto già ad uno stadio più avanzato, riguarda gli edifici della Stazione di Spoleto da destinarsi a Museo della Ferrovia e centro di Documentazione Ferroviaria; della stazione di Santa Anatolia di Narco da destinarsi, per la sua posizione di porta di accesso dell'alta Valnerina, a punto di informazione e servizi a supporto delle strutture ricettive, dei caselli di Romita e Passo Stretto, entrambi vicinissimi al fiume Nera ed a circa metà percorso, e destinati a supporto delle attività turistico sportive legate alla pesca in particolare; della Stazione di Serravalle, in Comune di Norcia, destinata a centro di servizi agli sport ambientali, nonché strategico caposaldo sulla direttrice di interesse per Cascia ed inizio dell'ultimo tratto percorribile che, attraversa la zona delle marcite e giunge a Norcia.
Il 15 aprile 2009 alla presenza del presidente della SSIT Tulipani e del Sindaco di Spoleto Brunini, è stata inaugurata la stazione di Spoleto Città, con annessa mostra di cimeli della vecchia ferrovia e con parte del plastico della linea, in via di realizzazione da parte del Mo.Fer Club di Spoleto.
Passeggiare lungo la sede abbandonata è una bellissima esperienza, visti i luoghi attraversati, poi grazie ai buoni ristoranti presenti nei paesi attraversati della Valnerina, è possibile gustare le prelibatezze culinarie della zona, tra cui i famosi tartufi neri, o i piatti di cacciagione.
Spoleto, è la classica cittadina medievale, un tempo capitale del Ducato che porta il suo stesso nome di Longobarda memoria, dominata dalla splendida Rocca Albornoziana, intorno alla quale è costruito il borgo, famosa in tutto il mondo per il “ Festival dei 2 Mondi “ rassegna che raggruppa mostre di arte, spettacoli di prosa, balletti di danza moderna e classica ed opere liriche. In questo periodo poi vengono aperte numerose botteghe artigianali che vengono visitate dai numerosi turisti ed amanti dell’arte e dell’artigianato in generale. Una visita comunque la merita in ogni periodo dell’anno, visti anche i numerosi monumenti ed opere d’arte presenti. Risalire la vecchia ferrovia è una bella esperienza, poiché si passa dagli uliveti presenti nella parte bassa, ai boschi di castagni, aceri e querce, dove è possibile incontrare volpi, cinghiali, scoiattoli. Lascia senza fiato il passaggio sul viadotto di Cortaccione, posto tra due gallerie lasciate senza rivestimento e quindi a roccia viva, alto 80 metri, da cui si gode una bella vista sulla Valle Umbra. Continuando si raggiunge la zona di Caprareccia, con il famoso elicoidale all’aperto ed il lungo viadotto, alla destra del quale c’è la famosa villa Basler, la casa dello storico direttore d’esercizio della linea, alla vista della quale, al tempo in cui la ferrovia era aperta, i macchinisti mandavano un fischio di saluto. La lunga discesa da Forca di Cerro a Santa Anatolia è costellata da tornanti, viadotti e gallerie elicoidali, in un paesaggio ancora incontaminato, tra fitti boschi di aceri. In Valnerina merita di essere visitato il borgo di Vallo di Nera, splendidamente restaurato ed arroccato in posizione dominante sulla valle. Risalendo le cristalline acque del Nera è possibile incontrare pescatori a caccia delle trote che popolano questo fiume. Presso la vecchia stazione di Cascia – Serravalle, è possibile trovare un centro rafting che permette di effettuare delle discese lungo il fiume e naturalmente anche dei bus che portano al famoso santuario di Santa Rita, famoso in tutta la regione e meta di pellegrinaggio da parte di tantissimi fedeli. Infine si giunge a Norcia, la città di San Benedetto, famosa per il tartufo nero e per l’arte della lavorazione e conservazione della carne di maiale, altro esempio di tipico borgo medievale, dove si possono trovare botteghe artigianali di tutti i tipi.
In tempi recentissimi si è formato un nuovo comitato, che ha come scopo, il ripristino a fini turistici di questa bellissima linea. Sarà un sogno destinato a realizzarsi quello di rivedere sferragliare il “trenino azzurro“? Solo il tempo potrà darci una risposta, nel frattempo ben vengano i lavori che permetteranno di conservare a lungo questo capolavoro d’ingegneria e che permetterà, se gli enti locali collaboreranno a dovere, di realizzare un percorso turistico fondamentale per l’economia della valle. aaa

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