(IPN) - 25/02/2007 - "Non si vuole mettere in dubbio la necessità di un percorso protetto che percorrendo la via Togliatti, realizzi un fondamentale collegamento tangenziale tra le due linee di metropolitana romane, la ferrovia Roma-Pantano e popolosi quartieri della Capitale, ma è fortemente criticabile il metodo e la scelta fatta per mettere in opera un'infrastruttura così importante per il quadrante est di Roma".
Interviene così il CeSMoT, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, sulla questione del corridoio della mobilità di viale Palmirro Togliatti.
"Chi pianifica e decide le scelte scelte urbanistiche da attuare sul territorio - puntualizza il CeSMoT - deve conoscere realmente quali siano le esigenze degli utenti, e non operare unicamente una fredda pianificazione fatta a tavolino, basata su numeri e statistiche, in particolar modo quando si tratta di un'opera di tale portata e con un così forte impatto sulla viabilità e la vita sociale e di quartiere".
"I lavori eseguiti fino ad ora - continua il CeSMoT - potevano permettere la realizzazione di un vero e proprio "corridoio" della mobilità, con un percorso protetto posto all'interno dell'ampia area verde che si trova al centro delle due carreggiate, con un impianto correttamente armonizzato con l'ambiente e integrato con la stessa struttura dell'arteria stradale. Si è scelta invece una soluzione che lascia tutti perplessi, cittadini, utenti e automobilisti, con la realizzazione di una corsia laterale inserita nel sistema viario, per giunta nel lato sinistro della carreggiata, che non solo ha penalizzato la viabilità, con un conseguente aumento del traffico veicolare e dell'inquinamento, ma ha diminuito i vantaggi del corridoio stesso, in considerazione del fatto che che in diversi punti, in particolar modo in corrispondenza delle intersezioni, la corsia protetta si interrompe, costringendo i mezzi pubblici a rallentamenti per poter effettuare autentici slalom in mezzo al traffico".
"Ritornando indietro nel tempo - ricorda il CeSMoT - il corridoio di viale Palmiro Togliatti, non è un progetto che nasce di recente. Già previsto nel precedente piano regolatore e nelle sue successive varianti, fino ad arrivare al Piano Generale del Traffico Urbano e nei vari progetti per la cura del ferro, questa importante dorsale di collegamento tra il nord-est e il sud-est della capitale era pensata come una vera e propria metrotranvia veloce, tantochè in alcuni tratti e sui viadotti la sede è già predisposta ad ospitare i binari".
"La realizzazione del corridoio della mobilità di via Togliatti nell'attuale configurazione - ribadisce e conclude il CeSMoT - è stata l'ennesima occasione persa per tornare ad investire sul tram, un vettore ecologico che con una più estesa rete permetterebbe già nel giro di pochi anni di migliorare la qualità del trasporto pubblico a Roma. Vogliamo ribadire che è indispensabile lavorare in previsione di una grande rete su ferro, investendo le risorse su tutti i vettori e in particolar modo quelli ecologici. Solo in questo modo sarà possibile compiere seri passi in avanti per migliorare il trasporto pubbico romano e venire incontro al bisogno primario di tutti i cittadini. Muoversi".
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