(IPM) - 18/01/2010 - Il Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario che in tutte le regioni italiane è già stato sottoscritto ed operativo, in Sicilia è ancora in via di definizione presso il Dipartimento Trasporti della Regione. Una anomalia che il Comitato Pendolari Siciliani evidenzia a gran voce in attesa di conoscere le sorti del trasporto ferroviario dell'isola.
Prima della sua sottoscrizione, questo documento di programmazione, nelle altre regioni d’Italia è stato discusso, pianificato e concordato con i Comitati dei Pendolari e le Associazioni dei Consumatori. Ma lo stesso, tengono a precisare i pendolari siciliani, non è accaduto con la Regione Siciliana, e nonostante le molte richieste di audizione dei Comitati Pendolari Siciliani, non è stato ancora presentato, discusso, concordato e pianificato con gli stessi che sono i maggiori fruitori del servizio di trasporto ferroviario.
Il Contratto di Servizio in Sicilia è Top Secret.
Una situazione anomala che va in controtendenza rispetto ad altre regioni d’Italia vedi la Liguria, la Lombardia e le Marche dove, gli assessori regionali ai trasporti sono scesi in piazza a protestare assieme ai pendolari per i disservizi di Trenitalia, ed hanno chiamato i pendolari ad intervenire sul Contratto di Servizio proposto da Trenitalia, prima della sua sottoscrizione, facendo così tesoro dell’esperienza di chi da diversi anni ha scelto il mezzo pubblico “treno” per i propri spostamenti.
Nel nuovo tipo di Contratto di servizio che Trenitalia sta proponendo alle Regioni, il sistema di contabilità regolatoria (riferita al treno/km) è stato sostituito con il sistema a catalogo (riferito all’ora di servizio per tipologia di treno), questa novità implica un principio molto pericoloso, ossia che, più il treno “sta” sulla linea, più il servizio viene pagato dalla Regione, ben sapendo che negli anni i tempi di percorrenza, a parità di numero di fermate, sono stati sempre allungati, e, per di più un treno sarebbe considerato “puntuale” pur avendo un ritardo compreso tra i 5 minuti.
In Sicilia il nuovo contratto di servizio, precisa il Comitato Pendolari, avrà una durata prevista è di sei anni + sei al costo di 120 milioni di euro l’anno.
E proprio in considerazione del costo previsto, soldi dei contribuenti, ai quali si vanno ad aggiungere gli importi degli utenti, i pendolari siciliani avanzano alcune proposte da inserire nel Contratto di Servizio per migliorare le caratteristiche sia del servizio attuale che di quello previsto.
Maggiore attenzione verso l'utenza che parte da stazioni e fermate impresenziate, con il ripristino della possibilità di acquistare il titolo di viaggio a bordo treno e senza pagare alcuna sanzione in caso di chiusura della biglietteria o dei guasti dei self service, e di chiusura dei punti vendita presenti in zona; tariffe di biglietti ed abbonamenti garantite e fissate per la durata del contratto di servizio e nessuna modifica, anche oraria, che abbiamo come effetto oneri maggiori per gli utenti; la possibilità, importante per garantire il diritto alla mobilità per abbonati e utenti, di poter prendere qualunque tipo di treno in caso di ritardo di oltre 15 minuti o di soppressione del proprio treno, senza nessun aggravio di spesa; l'attivazione del regime del “bonus” agli abbonati del trasporto regionale. Le risorse verranno ottenute dalle sanzioni elevate a Trenitalia dalla Regione in caso di disservizi (ritardi, soppressioni, climatizzazione, carenze igieniche e di manutenzione, ecc.). Infine, nel nuovo contratto di servizio vengano introdotti criteri e parametri che tengano finalmente conto del concetto di qualità del servizio in termine di efficienza ed efficacia, visto dal punto di vista dell’utente.
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