(IPM) - 09/07/2009 - Ognuno di noi, almeno una volta, si è dovuto fermare di fronte al suono che avvisava il passaggio del treno attraverso la strada che si stava percorrendo, ed ha visto le sbarre di un passaggio a livello abbassarsi. Magari avrà anche pensato, tra sé e sé, di accelerare, prima che le sbarre avessero impedito di attraversare la ferrovia.
I passaggi a livello sono un puntocritico in cui la ferrovia incrocia la viabilità stradale e separano il passaggio del treno da quello di auto, moto, biciclette e pedoni. Essi sono sempre segnalati, la loro chiusura è anticipata dal suono della campanella, dall’accensione della luce, e dal segnale di movimento delle sbarre.
Ci sono tre tipi di passaggi a livello. Il primo, a sbarre complete, con le barriere che occupano tutta la carreggiata; il secondo, a semibarre che occupano metà carreggiata, infine quelli senza sbarre, che possono essere semaforizzati o non semaforizzati. Gli ultimi due sono segnalati da una croce di sant’Andrea e dai segnali semaforici che lampeggiano ad alternanza.
I passaggi a livello, oggi, funzionano per mezzo di apparati tecnologici che sorvegliano l’alzarsi e l’abbassarsi delle pale. Telecamere e radar servono a controllare che nessuno rimanga intrappolato tra le sbarre. Questi sistemi elettrici sono gestiti direttamente dal treno in arrivo, e fanno sì che la viabilità resti bloccata solo per il tempo strettamente necessario al passaggio del treno. Fino a qualche tempo fa, invece, le operazioni di apertura e chiusura delle sbarre erano eseguite da persone che custodivano i passaggi a livello e azionavano manualmente le sbarre. Questo portava tempi d’attesa notevolmente maggiori rispetto a quelli dei sistemi automatizzati di oggi.
Molti di questi passaggi a livello sono sempre stati dei veri problemi per la mobilità cittadina, altri invece, come quelli che troviamo persi nelle strade di provincia, non lo sono. Ad ogni modo, i più scomodi sono destinati ad essere sostituiti da cavalcavia o sottopassi.
In occasione della giornata Europea di sensibilizzazione sui passaggi a livello, RFI ha deciso di pubblicare risultati e programmi futuri al riguardo.
Le nuove linee ferroviarie, infatti, sono prive di passaggi a livello, ma sono ancora molte quelle soprattutto, regionali, che ancora attraversano strade e bloccano la viabilità.
In Italia, sulla rete fondamentale, ci sono circa 564 passaggi a livello, ed è stato previsto un investimento di 800 milioni di euro per la loro soppressione. Ne saranno eliminati 120 ogni anno. Così in meno di un lustro non avremo più passaggi a livello sulle arterie principali. Questi ultimi sono senza dubbio i più difficili da sostituire, perché si trovano inseriti in contesti viari ben sviluppati. Già nel biennio 2007/2008 ne sono stati eliminati 259 per un costo complessivo di circa 290 milioni di euro.
Nella regione Lazio il piano di soppressione e automazione riguarda diciassette passaggi a livello, per un investimento di 25 milioni di euro. Di questi, 20 milioni sono stati già stanziati. Nello specifico, sei saranno eliminati prossimamente, due sono in progettazione esecutiva, altri nove, invece, aspettano l’approvazione della Conferenza di Servizi del progetto. Dei sei che saranno eliminati prossimamente, quattro si trovano sulla linea Sulmona – Terni, e due sulla Roma – Viterbo. Dei nove in approvazione, quattro sono sulla Roma – Velletri, due sulla Priverno – Terracina, e gli ultimi due, ancora sulla Roma – Viterbo. Quelli che, invece, sono in progettazione esecutiva si trovano sulla linea Roma – Nettuno, e sulla Roma - Velletri.
Nelle altre regioni sono previsti interventi importanti, soprattutto in Lombardia, Piemonte, Puglia e Campania. In totale verranno soppressi 333 impianti. Il numero maggiore di passaggi a livello da sopprimere sono nella regione Sicilia dove saranno 90 i passaggi a livello da eliminare per un costo complessivo di 108 milioni di euro. In Puglia ne saranno eliminati 83 per 100 milioni di Euro. In Campania 76 con un investimento di 95 milioni. In Veneto per gli 85 impianti sono previsti 100 milioni di Euro. In Lombardia per sopprimere gli 89 passaggi a livello si prevede una spesa di 110 milioni di Euro. Infine in Piemonte si pensa di spendere 85 milioni per 78 impianti da smantellare.
In Emilia Romagna e Toscana verranno soppressi, rispettivamente, 54 e 57 passaggi a livello per un costo complessivo di 135 milioni di euro. Gli altri 164 interventi sono previsti in Friuli Venezia Giulia, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Calabria e Sardegna, per un investimento totale di 213 milioni di Euro. Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Basilicata, invece non prevedono alcun intervento.
In tutto lo stivale sono presenti circa 6392 passaggi a livello, di questi 1411 sono in gestione a privati. Senza dubbio non sarà mai possibile eliminarli tutti, molti resteranno ad avvertire noi automobilisti, del passaggio di un treno regionale, e ad impedire il transito delle macchine, per quel tempo, che sempre, a noi guidatori, appare infinito.
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