Aumentano le persone che scelgono il treno per i propri spostamenti di studio e lavoro, ma gli investimenti restano sempre un passo indietro. Uno scenario che fa riflettere è quello illustrato dalla campagna Pendolaria2009 promossa da Legambiente e che analizza nel dettaglio il panorama del pendolarismo in Italia.
Il numero dei forzati del mezzo pubblico continua a crescere, con oltre 2 milioni e 630 mila persone che ogni giorno scelgono di utilizzare il treno per i propri spostamenti sulle linee regionali. Una crescita di oltre l’8% tra il 2007 e il 2009 affermandosi quale principale voce della domanda di trasporto ferroviario in Italia, in un rapporto di 9 a 1 rispetto ai passeggeri trasportati ogni giorno sulle linee a lunga percorrenza (300 mila passeggeri circa).
“Siamo convinti - ha dichiarato il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza - che investire sul trasporto ferroviario pendolare sia una ricetta che fa bene alle città, al portafoglio delle famiglie, alla qualità della vita e alla crisi economica”.
La vita del pendolare è piena di disagi. E nonostante qualche piccolo passo avanti compiuto di recente con la firma, in quasi tutte le Regioni, del nuovo Contratto di Servizio e una prima inversione di tendenza nei finanziamenti da parte del Governo per il prossimo triennio è ancora necessario investire molto per poter offrire un servizio adeguato alle esigenze e che sappia essere concorrenziale rispetto un avversario temibile quale il trasporto su gomma.
Infatti il servizio ferroviario pendolare in Italia ha standard così distanti dal resto dei Paesi europei. I pendolari del treno hanno infatti un nemico: la strada. Come precisa Edoardo Zanchini, responsabile Trasporti di Legambiente -. L’Italia è l’unico Paese in Europa che finanzia strade e autostrade con risorse pubbliche che sono doppie rispetto a quelle per previste per le ferrovie nazionali e regionali.
Ed è su questo punto che l’ad del Gruppo Ferrovie dello stato, Mauro Moretti, ha lanciato la sua provocazione alle Regioni e al Governo per creare una leva di investimenti per il trasporto ferroviario dei pendolari "Basterebbe incrementare le tariffe dei treni pendolari di un centesimo di euro per passeggero-kilometro - ha affermato - per ottenere un miliardo da destinare a nuovi investimenti dedicati. Dobbiamo cominciare a pensare che occorre un contributo maggiore anche da parte di chi usa il treno. I soldi non piovono dal cielo, nè lo Stato può metterne di più".
Ovviamente una proposta che fa discutere ma che ha anche l’intento di smuovere dalla stagnazione quelle regioni che per il il trasporto ferroviario dei pendolari investono solo 0,1% del bilancio, mentre il 67% delle risorse viene destinato alle strade.
E analizzando nello specifico quanto e come le Regioni italiane hanno investito nei treni, perché spetta a loro definire il Contratto di Servizio con i gestori dei treni e individuare i capitoli di spesa nel proprio bilancio per migliorare i servizi aggiuntivi (più treni in circolazione) e per il materiale rotabile (treni nuovi o riqualificati), i risultati sono incredibili. Solo la Regione Campania raggiunge con i propri investimenti nel 2009 l’1,52% delle spese di bilancio. E proprio in Campania si dimostra come gli investimenti pagano: dal 2000 il numero di passeggeri trasportati è aumentato del 40% togliendo traffico dalle strade e inquinamento. A seguire la Lombardia con lo 0,54% e Toscana e Piemonte con lo 0,44% e lo 0,43%.
Ma in più della metà delle regioni si può dire che le risorse stanziate dalle Regioni sono talmente basse da apparire offensive nei confronti dei pendolari. Cosi da arrivare al produttivo Nord-Est, con il Veneto che investe solo lo 0,04% del proprio bilancio in una delle Regioni a più forte domanda pendolare e risorse a pioggia a strade e autostrade, e le Regioni Sicilia, che nel 2009 non ha erogato alcuna risorsa per i pendolari, il Molise, solamente 50.000 Euro per i servizi aggiuntivi, e la Basilicata, circa 800 mila Euro per il materiale rotabile).
Il dettaglio è riassunto in questa tabella
spesa delle Regioni per il servizio ferroviario pendolare nel 2009
Regione
|
Stanziamenti
per il servizio
(mln Euro)
|
Stanziamenti per il materiale rotabile (mln Euro)
|
Stanziamenti sul bilancio regionale
(%)
|
Abruzzo |
1,51
|
0
|
0,02
|
Basilicata |
0
|
0,843
|
0,02
|
Calabria
|
0
|
6
|
0,06
|
Campania
|
30,6
|
201,86
|
1,52
|
Emilia Romagna
|
19,27
|
26,0
|
0,32
|
Lazio
|
1,99
|
29
|
0,13
|
Liguria
|
5,15
|
2,6
|
0,08
|
Lombardia
|
54,6
|
90
|
0,54
|
Marche
|
1,6
|
8,4
|
0,25
|
Molise
|
0,005
|
0
|
0,0002
|
Piemonte
|
18,35
|
37,24
|
0,43
|
Puglia
|
1,5
|
10,8
|
0,13
|
Toscana
|
37,7
|
5,0
|
0,44
|
Umbria
|
0
|
3,025
|
0,09
|
Veneto
|
3,82
|
4,20
|
0,04
|
Friuli V. G.
|
0
|
1,5
|
0,02
|
Sardegna
|
0
|
4,892
|
0,06
|
Sicilia
|
0
|
0
|
0
|
Legambiente, Rapporto Pendolaria 2009
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