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L'ing. Moretti, Ad di Ferrovie dello Stato, nel corso dell'incontro
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(IPM) - 08/09/2009 - Nuovi treni, nuovi servizi e maggiore attenzione alla qualità. Per i pendolari dei treni regionali italiani sta per scoccare l'ora della svolta grazie al piano di investimenti di due miliardi di euro, 1,5 miliardi in autofinanziamento e mezzo miliardo grazie ai contributi dello Stato, il più consistente mai avviato da Ferrovie dello Stato, finalizzato all'acquisto di 600 carrozze Vivalto, 150 locomotive E464 e nuovi convogli per servizi metropolitani, 64 elettrici e 24 diesel. Un progetto quest'ultimo ancora da mandare a gara e che ha ottenuto da subito l'interesse di Alstom, AnsaldoBreda e Bombardier. Inoltre, sempre all'interno dello stesso piano di investimento è prevista la ristrutturazione e l'ammodernamento di circa 2550 carrozze già circolanti.
Il piano è stato presentato nell’ambito della Giornata del Trasporto Ferroviario Regionale dal presidente del Gruppo FS Innocenzo Cipolletta, con la partecipazione del ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Altero Matteoli, dell’amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, dell’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano, dei rappresentanti di 19 amministrazioni regionali, di cui 12 in collegamento via satellite dalle relative sedi, nonché delle rappresentanze dei sindacati di settore e delle associazioni dei consumatori.
L'attuazione del piano di investimenti si è resa possibile grazie ai nuovi Contratti di Servizio con le Regioni, sottoscritti per una durata di sei anni rinnovabili per altri sei, che garantiranno la possibilità di pianificare e programmare per un periodo per la prima volta sufficiente le azioni di sviluppo e miglioramento dell’offerta, con i relativi e indispensabili investimenti. Fondamentale per questo salto di qualità la redazione di un unico Catalogo dei Servizi e del relativo listino prezzi, basati non più su un prezzo forfettario, ma sull'effettiva qualità del servizio, le risorse e le esigenze specifiche del territorio, rendendo evidenti i costi dei singoli servizi di trasporto e dei servizi accessori forniti da Trenitalia e ponendo le basi per un rapporto trasparente tra committente Regione e fornitore Trenitalia.
"Dopo tre anni di risanamento delle Ferrovie, finalmente inauguriamo una nuova fase per le Ferrovie dello Stato dando il via ad importanti investimento per il trasporto regionale - ha detto l'amministrazione delegato di Fs, Mauro Moretti, annunciando il via alla fase operativa - stiamo facendo un'operazione di rinnovo del materiale rotabile, quindi treni nuovi che permetteranno di essere manutenuti e puliti in maniera più semplice".
"Una svolta - ha proseguito Moretti - che si rende possibile grazie anche al contributo delle regioni e al grande apporto dato dallo Stato, in particolare sia per il conto economico che per la parte degli investimenti".
Per il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli il piano innesca "immediati vantaggi sul comparto industriale, un immediato incremento del Pil di circa lo 0,2% e garanzia dei livelli occupazionali diretti e indiretti di circa 40mila unità, con la potenzialità di un immediato risparmio di oltre 20 miliardi di euro l'anno". Inoltre il ministro ha spiegato che lo Stato trasferisce alle Regioni, per un primo triennio, 1.440 milioni di euro; le Regioni acquistano servizi dalle Fs aggiungendo proprie risorse e le Ferrovie acquistano nuovi treni.
Un po' di malumore invece da parte dei consumatori. Per il presidente del Movimento Consumatori, Lorenzo Miozzi, "investire nell'acquisto di nuovi treni è un fattore che allo stato delle cose si può definire "marginale". Si deve puntare, invece, all'efficienza e alla qualità dei servizi e a risolvere i tanti problemi che ci sono attualmente".
Più duro il Codacons, che rimane "estremamente scettico" chiedendo maggiore attenzione principalmente per i servizi esistenti intervenendo sui disservizi, sul problema dei ritardi e della pulizia dei treni.
Nei prossimi numeri del mensile gli approfondimenti sul piano di investimenti previsti nelle singole Regioni.
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