(IPM) - 09/06/2009 - Situazione critica in Liguria a causa della rottura delle trattative sul contratto di servizio decisa dalla Regione scaduto a dicembre 2007.
Con i corrispettivi pubblici fermi da quasi 10 anni, la perdita annuale di Trenitalia in Liguria, per il trasporto regionale, è di 32 milioni di euro. Un “rosso” che per l’azienda di trasporto non è più accettabile e che la costringe a ridurre i servizi di sette treni (vedi elenco treni) già dall’entrata in vigore del nuovo orario e, a settembre, a recedere dall’integrazione tariffaria con AMT a Genova. Dal 1° luglio, poi, non saranno più validi gli abbonamenti mensili agevolati.
Una situazione unica e molto particolare nel panorama del trasporto regionale italiano, visto che nel frattempo altre Regioni, Friuli Venezia Giulia, Campania, Umbria, Puglia, Toscana, Molise, Marche, le province autonome di Trento e di Bolzano, e a breve termine anche Basilicata e Lazio, hanno già sottoscritto accordi sulla base del catalogo di Trenitalia, di durata non inferiore a sei anni, rinnovabili di altri sei, come previsto dal “decreto incentivi” varato a febbraio dal governo.
Si preannuncia quindi una contrapposizione serratissima tra la Regione Liguria e Trenitalia. Minaccioso l’assessore regionale ai Trasporti Enrico Vesco, che commentando la ventilata riduzione dei collegamenti ferroviari, ha annunciato che “faremo opposizione a tutte le ipotesi di tagli e riduzione del servizio da parte di Trenitalia in Liguria non escludendo la possibilità di ricorrere anche alle vie legali perché si profilano gli estremi di interruzione del servizio”, aggiungendo che “se la minaccia dei tagli diventasse realtà, siamo pronti a bloccare i corrispettivi mensili che vengono liquidati a Trenitalia per garantire il livello di servizio di cui i nostri concittadini hanno bisogno”.
Secondo l’esponente della giunta regionale “le giustificazioni date da Trenitalia ai tagli sono debolissime, in quanto il conto economico è un problema loro, essendo una società per azioni. Avrei il piacere di sedermi seriamente ad un tavolo con chi ha la titolarità della trattativa e cioè con l’ingegner Moretti in persona, visto che attraverso il contratto di servizio noi garantiamo risorse certe all’azienda per dodici anni. Ribadisco la nostra volontà di chiudere il contratto di servizio anche domattina, ma ci aspettiamo certezze e garanzie sui livelli di servizio, sulla qualità, la pulizia, la puntualità e soprattutto sull’investimento sul materiale rotabile, il nodo più spinoso della trattativa, perché l’ultima proposta effettuata da Trenitalia per il materiale rotabile è ancora insoddisfacente alle necessità della Regione”.
Differenti invece i punti di vista da parte dell’esercente il servizio ferroviario.
Per Giancarlo Laguzzi, direttore della Divisione passeggeri regionale di Trenitalia, “bisogna precisare che tutte le regioni che hanno firmato o che hanno già approvato il testo definitivo, prevedono la conferma o l’aumento delle precedenti offerte e importanti programmi di rinnovo del parco mezzi. Per citare un caso, in Toscana è già in programma l’acquisto di 26 nuovi treni per potenziare la flotta regionale”. Tutte hanno condiviso un testo uniforme nelle regole e prezzi identici, sulla base degli accordi presi a suo tempo in sede di Conferenza delle Regioni. La Liguria, invece, non è disponibile a mettere a disposizione risorse adeguate ai costi dell’attuale offerta: le differenze sarebbero di circa 2,1 milioni di euro in meno nel 2009 e di 6,5 nel 2010. inoltre La Regione chiede a Trenitalia 60 milioni di euro di autofinanziamenti per rinnovare la flotta, ritenendo insufficienti i 35 proposti e, infine, si dichiara indisponibile a finanziare il costo dell’integrazione tariffaria, nonostante le precedenti ripetute assicurazioni su un contributo di un milione di euro. L’anno scorso abbiamo rimandato le decisioni, ma ora non è più possibile continuare così”.
“Servono ulteriori sforzi anche sul fronte degli incrementi tariffari” ha aggiunto ancora Laguzzi, ricordando che le tariffe di abbonamento sono ferme dal 2004, mentre quelle di corsa semplice dal 2007. “Se la Regione vuole tenerle ferme, per assicurare l’equilibrio economico del contratto occorreranno altre risorse. E se si vorrà migliorare il servizio si dovrà ricordare che questo è fortemente legato alla logica del catalogo: più qualità significa disponibilità a sostenere una maggiore spesa. E Trenitalia non garantirà servizi a livelli di corrispettivi non adeguati”.
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