(IPM) - 04/06/2009 - A più di due anni dall’inizio dei lavori della nuova metropolitana di Roma possiamo cominciare a dare i primi giudizi. Il primo tratto in costruzione è quello più periferico, quello che porterà all’apertura della tratta funzionale Pantano/Parco di Centocelle. I lavori procedono secondo il cronoprogramma e con molte probabilità entro il 2011 si potrà viaggiare da Montecompatri a Centocelle nei nuovi treni driverless.
Quello che ora preoccupa però non è la tratta periferica, quanto quella centrale. Da San Giovanni – dove la metro dovrebbe arrivare nel 2012 – a piazzale Clodio. Questa è la tratta più importante della linea C e quella che sta dando più problemi dal punto di vista logistico e da quello dei reperti archeologici. Il costo dei sondaggi dovrebbe aggirarsi - secondo Roberto Cecchi, commissario alle metropolitane di Roma e Napoli - intorno al 3 per cento dell’intera opera. Le stazioni che dovrebbero sorgere sono Amba Aradam, Colosseo, Venezia, Chiesa Nuova, San Pietro, Risorgimento, Ottaviano e Clodio. I lavori, secondo il cronoprogramma ufficiale, dovranno essere cantierizzati a gennaio 2010 e dovrebbero partire sei mesi dopo, a giugno dello stesso anno.
Tante sono le voci che si sono susseguite in questi mesi riguardo alcune stazioni che potrebbero saltare, tuttavia non c’è nulla di confermato. Così, mentre i primi treni vengono assemblati nelle officine Ansaldo di Reggio Calabria, sugli organi ufficiali si tagliano le fermate. A novembre 2008 già si vociferava che questa fermata potesse saltare. Nell’articolo del 28 novembre su Il Giornale sono riportate le parole di Roberto Cecchi che afferma: “Circa piazza Paoli (San Pietro) invece sono in corso riflessioni attente sull’opportunità di insistere con i sondaggi” continua l’estensore dell’articolo scrivendo “L’impressione è che la fermata non si farà e sarà la seconda a saltare dopo Argentina” I dubbi quindi circa l’eventuale realizzazione della fermata sono tanti. Inoltre un comunicato di Romametropolitane del 20 aprile 2009 presentava una mappa con le due fermate San Pietro e Risorgimento unite in una sola. A confermare ma a dare notizie incoraggianti era arrivato l’amministratore delegato di Romametropolitane, Federico Bortoli. In un articolo apparso il 12 maggio del 2009 sul Corriere della Sera afferma che per la stazione si è dovuto rinunciare a piazza paoli ma che si sta optando per una fermata di fronte Castel Sant’angelo, come dice lo stesso Bortoli: “avremmo corso gli stessi rischi che a piazza Venezia, con almeno due anni di scavi. Quindi abbiamo puntato su Risorgimento-San Pietro una stazione con un grande atrio al servizio anche del Vaticano e con un raccordo diretto con l'ingresso dei musei: si eviteranno quelle lunghe file di turisti lungo le mura vaticane, ci saranno negozi e un'area d'accoglienza”. È ormai ufficiale che la stazione San Pietro, che doveva sorgere a piazza Paoli non si farà. A conferma delle parole di Bortoli, l’ufficio comunicazione di Romametropolitane ci fa sapere che “a causa di problematiche archeologiche che appaiono insormontabili la stazione S.Pietro, inizialmente prevista in corrispondenza di piazza Pasquale Paoli, non potrà essere realizzata in tale sede. Attualmente si sta tuttavia sottoponendo a verifica una soluzione alternativa in corrispondenza di via della Conciliazione”. Riguardo la stazione che dovrà seguire quella di Chiesa Nuova ci sono ancora molti dubbi e lati oscuri da chiarire. Proprio su Chiesa Nuova però sembrano non esserci più dubbi, da molte parti è confermato che la stazione si farà, sempre il commissario Cecchi su Il Giornale dice al riguardo: “Siamo ottimisti perché le fognature ottocentesche che arrivano fino a 8-9 metri di profondità e che riguardano oltre la metà della strada, verranno privilegiate per gli scavi al fine di non disturbare l’esistente”. Lo stesso si può dire per la fermata a piazza Venezia che è da sempre quella sulla quale si è lavorato di più. La stazione di Venezia ha anche un valore strategico molto importante. Sarà uno dei vertici di quel quadrilatero entro il quale si sarebbe voluto chiudere il centro storico. Ma non solo, servirà a scambiare con la futura Linea D e a incrociare numerose linee di autobus. Dopo attenti scavi archeologici e la rimozione di alberi secolari sono state ipotizzate le uscite che serviranno la stazione. Una sorgerà a piazza Madonna del Loreto, una a piazza SS. Apostoli e la terza su via dei Fori Imperiali, lato Altare della Patria.
Per quello che riguarda la stazione di scambio di Colosseo, che dovrà essere ricostruita per intero, sembra che si debba cambiare il progetto originario che appariva sui comunicati di Romametropolitane. Come scritto nell’articolo de Il Tempo dell’8 maggio 2009 “per la stazione Colosseo, in corrispondenza di via dei Fori imperiali, si sta prevedendo di realizzare due manufatti indipendenti a servizio delle linee B e C che, seppure collegati in quanto stazioni di scambio, comportano oneri di gran lunga superiori rispetto a quelli previsti nel progetto preliminare, segnando appunto un incremento di cento milioni di euro.” Tuttavia nessun organo ufficiale ha comunicato cambi per quello che riguarda la stazione Colosseo e l’unica cosa che abbiamo sono queste indiscrezioni de Il Tempo.
Per chiudere questo riassunto sulle principali fermate della tratta centrale bisogna citare la querelle riguardante la stazione Amba Aradam. All’inizio doveva sorgere in largo Amba Aradam, gli ultimi ritrovamenti archeologici, però sembrano costringere Romametropolitane a spostarsi nel campo Roma, di via Farsalo, in cui giocano le squadre della Società Sportiva Romulea. Storica società con la quale ha dato i suoi primi calci, tra gli altri, il capitano della Roma Francesco Totti. Gli abitanti del IX municipio sembrano non starci e si sono organizzati in una raccolta di firme. Altre aree limitrofe non possono essere utilizzate perché insistono sul parco dell’Appia Antica e sembra difficile che l’ente parco acconsenta all’uso di queste aree. Ad ogni modo, tra tutti i problemi questo sembra il minore. Per altre ragioni l’Arsenal di Londra ha dovuto rinunciare al suo Highbury, il Liverpool dovrà rinunciare al glorioso Anfield Road e la Roma dovette rinunciare molto presto al celebre Campo Testaccio. La Romulea potrà anche lasciare il suo manto erboso per il bene della collettività.
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