(IPM) - 11/11/2010 - Il giorno della liberalizzazione del servizio ferroviario passeggeri in Italia parte sotto l'insegna dello scontro. Già nella giornata di presentazione, il 10 novembre (vedi diretta dell'evento a questo LINK), l'AD di Arenaways Giuseppe Arena aveva lanciato strali contro le difficoltà incontrate per avviare il proprio esercizio, non ultima la richiesta proveniente dall’Ufficio per la Regolazione dei Servizi Ferroviari che autorizza e limita il servizio privato alle sole fermate di Torino e Milano affinché, si legge, non vi sia "interferenza alcuna con i servizi per i quali è previsto un contributo pubblico", facendo per quest'ultimo riferimento ai Contratti di Servizio che Trenitalia è tenuta a stipulare con le Regioni.
Nonostante quest'inaspettato ostacolo e con trattative ancora in corso per evitare di arrivare all'Antitrust, Arenaways comunque il 15 novembre parte e si prepara a toccare, per il momento con servizi no-stop, i soli due capoluoghi di regione Torino e Milano. Rimarrà aperta la questione delle fermate intermedie, che verrà chiarita nei prossimi giorni. La prima reazione della compagnia privata al provvedimento è comunque sicuramente di stupore sia per la decisione presa sia per il fatto che questa sia arrivata solo 5 giorni prima dell’avvio del servizio.
Infatti quello stesso Ufficio che aveva già inviato ben tre solleciti a RFI perché firmasse il contratto di servizio, che avrebbe permesso alla compagnia di non richiedere il rinnovo delle tracce giorno per giorno e consentendole di operare sulle fermate richieste fino allo scadere dell’anno ferroviario in corso e del successivo. Con grande sorpresa invece e stata accolta la posizione sollevata dalla Regione Piemonte e da Trenitalia secondo cui il servizio di Arenaways comprometterebbe l’equilibrio economico dei contratti di servizio esistenti o ancora da stipulare.
Non è mancata ovviamente la replica del gestore dell'infrastruttura, RFI Gruppo FS, che in una nota stampa ha ribadito che il progetto orario trasmesso ad Arenaways corrisponde alle richieste della nuova impresa con le uniche modifiche conseguenti al provvedimento dell’Ufficio di Regolazione dei Servizi Ferroviari del Ministero infrastrutture e trasporti del 9 novembre, rimproverando Giuseppe Arena, amministratore delegato della compagnia ferroviaria, di "illustrare il problema senza ii necessari e puntuali riferimenti al quadro normativo, sia nazionale che europeo". Il Gruppo FS infatti in vista dell'avvio di servizi commerciali del competitor privato ha avviato un procedimento volto a verificare “l’eventuale compromissione dell’equilibrio economico del Contratto di Servizio quale effetto della richiesta di nuovi servizi”.
Un'azione che se può avere un senso in ambito lombardo, dove è vigente un Contratto di Servizio tra Regione Lombardia e Trenitalia&LeNord, lo stesso non appare chiaro dalla parte piemontese, visto che le stesse Trenitalia al momento operano in regime di transizione e senza Contratto di Servizio con la Regione Piemonte. Condizione questa molto delicata e per la quale, dopo l'annullamento delle gare della precedente giunta regionale, ancora non vede spiragli di soluzione.
In questo scenario poco chiaro l’Ufficio di Regolazione dei Servizi Ferroviari ha stabilito, abbastanza frettolosamente, che il servizio richiesto dalla società Arenaways assume un carattere regionale ed andrebbe a compromettere, in termini di redditività, l’equilibrio economico fra T&LN e Lombardia e rischierebbe di provocare un aumento degli oneri a carico dell'utenza nell'ipotetico Contratto tra Trenitalia e Piemonte.
In questo rimpallo di competenze Ferrovie dello Stato, da parte loro ribadiscono che non è stato mai commesso alcun atto di ostruzionismo nei confronti di Arenaways, applicando solo il rispetto della normativa europea e nazionale vigente e le determinazioni dell’Ufficio di Regolazione dei Servizi Ferroviari.
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