Verrà aperta al pubblico nel 2012 ma se ne parla ormai da più di vent’anni: è la metropolitana di Brescia (Metro.bs), che collegherà, con un’estensione di 14km, i quartieri nord della città a quelli della zona sud-est, passando per il centro storico. Già famosissima per essere una delle poche metropolitane leggere costruite in Italia (ad oggi esistono solo a Genova, Torino, Napoli e Milano), lo è anche a causa dei numerosi progetti di costruzione, delle tante polemiche alimentate e delle proteste dei cittadini bresciani.
Da 1986, anno in cui sono iniziati i primi studi di fattibilità sulla Metro.bs, sono cambiati governi e presidenti della Repubblica, è scoppiato lo scandalo di tangentopoli, la nazionale di calcio ha addirittura vinto i mondiali ma la metropolitana di Brescia ancora aspetta di essere aperta al pubblico. Infatti, solo nel novembre del 2003 è avvenuta la manifestazione per l’inaugurazione dei lavori e la simbolica “posa della prima pietra” alla presenza dell’allora Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Pietro Lunardi e del Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, e dovremo attendere il 2012 per poter salire su uno dei treni dell’ormai “leggendaria” metro. In 24 anni la metropolitana di Brescia è stata anche oggetto di ben due referendum consultivi, nel 1998 e nel 2001. Nessuna delle due volte si è raggiunto il quorum ma, in questo modo, i cittadini bresciani hanno evidenziato la loro forte contrarietà alla decisione di intraprendere un'opera pubblica tanto impegnativa e dispendiosa (il costo finale è stimato intorno ai 750mila euro) per una città di poco meno di 200.000 abitanti.
Nonostante le tante polemiche alimentate e i due referendum falliti, Brescia Mobilità – società del comune di Brescia che si occupa della mobilità metropolitana – è chiara nello spiegare i fini di un’opera, all’apparenza faraonica, che è stata pensata per raggiungere obiettivi alti, quali la salvaguardia dell’ambiente (riducendo l’inquinamento atmosferico ed acustico), il miglioramento della vivibilità del centro storico, la riduzione della circolazione privata, il miglioramento dei collegamenti tra le varie zone della città, (in particolare le nuove aree di sviluppo), l’integrazione e l’uso dei diversi mezzi di trasporto come autobus, ferrovie, metropolitane, mezzi privati, il contenimento dei costi complessivi (privati e pubblici) del servizio di trasporto e l’aumento della mobilità soddisfatta sul sistema urbano da 40 a 56 milioni di passeggeri/anno.
Ѐ un dato di fatto che la Metro.bs sia stata ideata per essere una metropolitana innovativa e sicura che porterà al miglioramento del trasporto pubblico bresciano.
La principale caratteristica è quella di essere una metropolitana leggera automatica. Si tratterà di un trasporto rapido di elevata capacità molto simile alla classica metropolitana. In più il sistema metropolitano sarà automatico, perciò senza conducente a bordo. Il movimento dei convogli sarà interamente gestito da una centrale computerizzata costruita nella zona Sant'Eufemia, dove si troverà anche il deposito. La gestione computerizzata assicurerà l'applicazione di rigorosi parametri di sicurezza come la distanza minima tra un treno a l'altro, i sensori che impediscono la partenza del treno se dovessero registrarsi elevate temperature al di sotto del convoglio. Una grande innovazione sono anche le stazioni sotterranee, "biglietto da visita" della linea, che sono state quasi tutte nuovamente progettate come open space, in modo da avere garantita l'illuminazione naturale attraverso grandi lucernari; alcune per motivi legati alla zona cittadina dove si trovano o all'impossibilità di modificare i disegni, saranno più tradizionali con mezzanino e illuminazione solo artificiale. Saranno però tutte dotate di scale mobili e fisse, ascensori a pareti trasparenti e prive di corridoi o angoli morti in modo da renderle più facilmente controllabili con le telecamere di sorveglianza. Le banchine avranno barriere di sicurezza con porte che si apriranno solo all'arrivo dei treni. Per quanto riguarda l'accesso, sarà totalmente garantito ai disabili e si è operata la scelta (per alcuni discutibile) di non installare i tradizionali tornelli. Il biglietto, infatti, dovrà essere obliterato nelle macchine presenti sulle passerelle e sulle banchine. Inoltre, sarà possibile lasciare le biciclette negli apposti spazi di parcheggio all'interno delle stazioni, così come portarle con sé sul treno. È prevista, infine, la presenza di steward sui convogli, sia per dare informazioni ai passeggeri sia per controllare i titoli di viaggio.
Quindi, non ci resta che attendere il fatidico 2012 per trasformare la leggenda della metro di Brescia in una realtà del trasporto pubblico italiano che unisce innovazione, rispetto per l’ambiente e sicurezza.
LA LINEA, LE STAZIONI, IL SERVIZIO
Le stazioni sono in tutto 17. Otto di queste sono in galleria, cinque in trincea, due a raso e due in viadotto sopraelevato.
Prealpino (trincea)
Casazza (trincea)
Mompiano (trincea)
Europa (trincea)
Ospedale (galleria)
Marconi (galleria)
San Faustino (galleria)
Piazza Vittoria (galleria)
Stazione FS (galleria)
Brescia Due (galleria)
Lamarmora (galleria)
Volta (galleria)
Poliambulanza (raso)
San Polo parco (raso)
San Polo Cimabue (trincea)
Sanpolino (viadotto)
S. Eufemia-Buffalora (viadotto)
La linea è lunga complessivamente 13,1 km, dei quali 3,8 km in trincea, 5,9 km in galleria: 5,9, 1,7 km a raso e altri 1,7 km in viadotto: Km 1,7
A regime la linea vedrà un distanziamento minimo tra i veicoli di 90 secondi, una capacità massima di trasporto di17.000 passeggeri/ora per direzione che sarà raggiunta con la futura dotazione di 34 veicoli.
La capacità iniziale prevista con la dotazione di 18 veicoli sarà invece di 8.500 passeggeri/ora per direzione.
I treni avranno una velocità massima di 80 km/h e una velocità commerciale superiore ai 30 km/h.
Le frequenze a regime varieranno dai 3 ai 9 minuti a seconda della fascia oraria, punta, normale e minore affluenza.
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